23 Dic I presepi
In una valle che per sua natura evoca l’idea del presepe, a Natale molte sono le iniziative legate alla tradizione nata con San Francesco a Greccio nel 1223. Forse lui stesso, nel rievocare la venuta di Cristo nel mondo non avrà percepito quanto vasta sarebbe stata la diffusione di quella formula e come il termine presepe avrebbe rimandato automaticamente ad una realtà naturale che nel nostro territorio trova, nella Valle del Menotre la sua più convincente caratterizzazione. Corsi d’acqua, colline che si susseguono, case sparse, piccoli villaggi rurali, rari abitanti spesso intenti al lavoro, dal taglio del bosco all’aratura, alla semina, animali al pascolo. E forse proprio per questo vivere l’anno in un ambiente presepe, il Natale nell’area della Valle e della Montagna è sentito e celebrato ovunque con corale partecipazione. Ogni comunità realizza con impegno un proprio presepe anche semplicemente con un simbolo, come la cometa luminosa sull’eremo di Pale, con rievocazioni di grande impegno organizzativo come il “presepe vivente di Rasiglia” (26 dicembre, 6 gennaio) o anche presepi tradizionali lungo le vie o all’interno delle chiese parrocchiali come quello monumentale a Casenove o nella incavatura di una roccia come all’ingresso di Serrone. Un presepio questo del tutto particolare che ogni anno rimanda ad una problematica forte della realtà sociale del momento. Il tema dell’anno pone l’accento sul disagio della società dei nostri giorni dove, dissolti i punti di riferimento, abbattuti i valori fondanti, si vive in un’atmosfera di disordine, di incertezza, di confusione paragonabili alla mitica torre di Babele. Unico punto fermo, unica certezza, è la nascita del Salvatore verso il quale tutti i personaggi si volgono in fiduciosa speranza e con il sostegno di una fede certa, custodita nella semplicità e nella disponibilità del cuore. La caratterizzazione dei personaggi, legati alla vita della valle, evidenziati nelle loro tipologie, l’immediatezza della ideazione, la resa espressiva della scena, fanno di questo presepe un segno devozionale particolare ed unico creando con la sua più che ventennale presenza, dovuta all’impegno instancabile di Giuseppina e Lino, una vera e propria tradizione le cui radici vengono da molto lontano.