Visitare Parco di Colfiorito | Turismo in Umbria, Appennino folignate - Guida77
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Parco di Colfiorito

Il parco naturale più bello dell’Italia centrale

Sul confine tra Umbria e Marche si estende il Parco Regionale di Colfiorito istituito nel 1995 a tutela di un areale di 338 ettari tra le località Casette di Cupigliolo, la Strada Statale Val di Chienti, l’abitato di Colfiorito, il Monte Orve e l’abitato di Plestia. Esterni al Parco e dello stesso valore naturalistico sono i piani di Annifo-Arvello e il Col Falcone peraltro dichiarati Siti di Interesse Comunitario (S.I.C.). Per la gestione dell’area si è costituito l’Ente Parco di Colfiorito, attualmente gestito dal Comune di Foligno, che ha sede nell’ambito delle Casermette. Il Parco, il più piccolo tra le aree protette dell’Umbria, è famoso per la sua palude in quota, dicharata zona umida di importanza internazionale a seguito della convenzione di Ramsar. Gli Altipiani di Colfiorito o Plestini, inseriti nel cuore dell’Appennino umbro-marchigiano, si presentano come un complesso di sette conche dall’andamento ondulato racchiuse entro una corona di dorsali calcaree dall’aspetto aspro e scosceso. Il contrasto tra queste e il profilo collinare degli altipiani, costituisce una delle note paesaggisticamente più interessanti.

Una Palude tra le montagne

Il territorio del Parco è caratterizzato da una vegetazione varia e articolata particolarmente influenzata dalla presenza dell’area umida, un ambiente raro caratterizzato da differenti habitat. La Palude, estesa per circa cento ettari, rappresenta il sistema naturalistico più importante.

Acque perenni

L’acqua è più profonda e presente per tutto l’anno. Lungo i canali e i cosiddetti “chiari” troviamo l’habitat protetto “Laghi eutrofici naturali”. Questo ambiente è caratterizzato dalle idrofite natanti, come la ninfea bianca che forma i cosiddetti “lamineti”, la lenticchia d’acqua e il millefoglio d’acqua.

Acque saltuarie

Acque stagnanti, poco profonde, caratterizzate da alternanze stagionali dei livelli, ospitano estesi canneti a cannuccia di palude, alternati ad aree con carici. L’habitat di riferimento è quello delle “Acque oligomesotrofe calcaree”.

In un’area umida come quella di Colfiorito, la distribuzione delle comunità vegetali è strettamente collegata alla presenza dell’acqua con riferimento a due parametri fondamentali: la profondità e la permanenza nel tempo. Gli habitat della palude si stratificano in fasce concentriche a partire dalle acque più profonde e durature fino ad arrivare a quelle superficiali ed effimere. L’area del parco comprende entro suoi confini, oltre all’area umida, alcune zone semi pianeggianti a destinazione agricola con coltivazioni di cereali, patate, lenticchie e foraggi. Il rilievo diMonte Orve (926 m) è ricoperto da boschi di carpino nero, cerro, orniello, acero, rimboschimenti di conifere ed estese praterie secondarie punteggiate da cespugli di ginepro, citiso e ginestra odorosa.

La fauna

La presenza di ambienti diversificati che vanno dalle zone umide, ai boschi, ai coltivi, rende la fauna degli Altipiani ricca e differenziata a seconda dell’habitat e, nel caso degli uccelli migratori, anche della stagione. Grazie alla vivacità ed alla vasta gamma di forme, colori e canti, gli uccelli costituiscono la componente faunistica di maggiore impatto estetico ed emozionale. L’area degli Altipiani Plestini si colloca lungo la rotta migratoria dove ogni anno a migliaia fra anatre, oche, limicoli, folaghe, gru, cormorani, aironi, starne, falchi e piccoli passeriformi, provenienti da aree riproduttive del centro e del nord Europa, percorrono questa via spinti dalla necessità di raggiungere terre più o meno lontane, favorevoli per condizioni climatiche ed alimentari. Il fascino straordinario di questo evento risiede anche nel fatto che la migrazione di ogni specie presenta caratteristiche peculiari: diverse sono le mete, i periodi del passo e le ore di spostamento, il grado di gregarietà e le geometrie delle formazioni, l’altezza di volo e le tecniche di orientamento. Tuttavia quasi tutti i migratori devono compiere delle soste e la palude, con il suo particolarissimo habitat, rappresenta il luogo ideale. Nel Parco risultano presenti 155 specie, di cui 86 nidificanti (41 delle quali di interesse conservazionistico). Le specie di interesse comunitario sono 13, tra cui il Tarabuso è classificata come prioritaria. Numerose altre specie di interesse conservazionistico (in totale 43), ma non nidificanti, abitano il Parco come svernanti e/o migratrici o occasionali.

I piani Plestini

Gli altopiani di Colfiorito o Altopiani Plestini, localmente chiamati Piani, sono depressioni che rappresentano il fondo di antichi bacini lacustri prosciugatisi naturalmente o per bonifica. Le caratteristiche geomorfologiche, gli aspetti idrologici, storico-paesaggistici e ambientali rendono quest’area uno degli elementi naturali più interessanti dell’Appennino centrale, a un’altitudine che va dai 750 ai 800 m slm. Durante la stagione invernale alcuni piani ritornano ad essere sommersi e la palude di Colfiorito rappresenta l’unico specchio d’acqua permanente. Interessante la presenza degli inghiottitoi: fessure del terreno, di origine carsica, attraverso i quali l’acqua si inabissa nel suolo. I piani sono:

  • Piano di Colle Croce: È l’unica area non interessata da un ambiente umido. Il fondo del piano è messo a coltura: patata rossa, farro, lenticchia.
  • Piani di Annifo e Arvello: Il piano di Annifo rappresenta la continuazione del Piano di Colle Croce ed è contiguo a quello di Arvello. Lo caratterizza la contemporanea presenza di ambienti umidi e campi coltivati. Il piano di Arvello, il più piccolo dei sette, è in parte interessato da coltivazioni di patate e cereali.

  • Piano di Ricciano: Si trova a 798 m. e presenta numerosi fenomeni carsici, tra cui un grande inghiottitoio nella parte centrale. Ha le caratteristiche di una zona umida, ad eccezione delle aree marginali che sono coltivate.

  • Piano di Colfiorito: Il più grande dell’area, è conosciuto anche come Piano di Casone. Anticamente era il lacus plestinus, bonificato nel 1483 tramite la Botte dei Varano, un canale artificiale che fa defluire le acque nel Chienti. Recentemente è stato scoperto un condotto analogo, parallelo, di epoca romana.

  • Palude di Colfiorito: La Palude, cuore del Parco, è l’unica area in cui l’acqua, pur con notevoli variazioni di livello stagionali, permane tutto l’anno. Evidenti i fenomeni carsici come il grande inghiottitoio, sul margine nord, nei cui pressi un antico mulino sfruttava l’acqua proveniente dalla palude.

  • Piani di Cesi e Popola: Si collocano a sud del Parco e presentano sia prati umidi, sia, soprattutto, coltivazioni.

Il museo naturalistico

Il Museo è uno strumento per approfondire la conoscenza scientifica ambientale degli Altopiani Plestini. Il materiale scientifico e di documentazione è raccolto e organizzato in pannelli che raccontano: l’evoluzione geomorfologica dell’ Appennino umbro marchigiano; i ritrovamenti fossili; le caratteristiche botaniche vegetazionali e faunistiche degli Altopiani Plestini. Il Museo è ospitato in una struttura che rappresenta un luogo evocativo della storia recente del nostro paese: “le ex Casermette” dei capannoni costruiti nel 1882 per l’accantonamento militare, che nella parentesi dal 1939 fino al settembre del 1943 divennero campo di internamento per confinati albanesi, politici italiani e internati civili montenegrini.  Oltre alle informazioni scientifiche il museo conserva ed espone una raccolta di insetti, l’erbario e la collezione di uccelli imbalsamati rappresentativi dell’area del Parco.  Mostre fotografiche ed esposizioni temporanee vengono allestite ogni anno per approfondire i vari aspetti: scientifici, naturalistici, storici e culturali dell’area.

Orari:  Lunedì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle 15.00 alle ore 18.00. Dal Martedì al Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00
Da metà giugno a metà settembre di ogni anno possibile apertura:
Dal Martedì al Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00
Apertura straordinaria durante il sabato e festivi, con il seguente orario  10.00-13.00/15.00-18.00  chiusura il lunedì.