Cassignano
Attestata nelle fonti storiche dal 1138
A 35 km da Foligno, è posto all’estremità di una stretta valle sovrastata dal versante sud-occidentale del monte di Annifo, piuttosto decentrato rispetto all’attuale viabilità.
Cassignano è attestata nelle fonti storiche dal 1138, con terre ed uomini dipendenti dal monastero di Santo Stefano di Gallano. Alla fine del Duecento è qualificato come castellum, sede di una piccola signoria fondiaria di cui era titolare un dominus molto probabilmente collegato al Comune di Foligno (1282). L’abitato si snoda lungo la strada principale, tra il fondovalle e il monte con terrazzamenti artificiali. Il tessuto abitativo conserva l’impianto medievale, con edifici a torre accorpati a blocchi o a schiera, archi ogivali, mensole per i piccioni e paramenti murari a blocchi regolari. La pieve di Cassignano, nota dal 1138, era dedicata a Santa Maria¸ad essa nel 1573 si sarebbe affiancata la chiesa di San Fortunato che, nel 1643, sarebbe diventata ecclesia Sancti Fortunati villae Cassignani, seu Sanctae Mariae. Completamente ricostruita tra il 1906 e il 1908 e rimaneggiata nel 1920-24, ha assunto l’aspetto attuale nel 2004, con gli interventi dovuti al sisma del 1997.
L’attuale chiesa di San Fortunato è un edificio a pianta rettangolare con terminazione absidale semicircolare e due bracci di transetto di dimensioni ridotte che contengono due altari. La costruzione è con muri a sacco, in pietrame locale legato con malta di calce ed intonaco sia sulla cortina interna che esterna ad eccezione della facciata realizzata con ricorsi di mattoni a facciavista. La navata è coperta da una volta a botte a sesto ribassato. La copertura è sostenuta da travi in acciaio inclinate che sostengono un solaio costituito da lamiera pressopiegata e calcestruzzo. L’interno è caratterizzato da lesene (quattro per lato) che sostengono il cornicione di imposta della volta e da altre cornici che definiscono gli altari laterali e l’abside. Il soffitto nella zona dell’abside e delle nicchie laterali è caratterizzato da cassettonato in legno.
Castelliere e necropoli longobarda
Sull’altura sovrastante è stato identificato un insediamento fortificato di epoca preromana che doveva essere in rapporto con tre abitati dello stesso periodo posti sulle cime a nord di Cassignano, in direzione di Mosciano (posti alle quote 855, 857 e 770 di altitudine), una zona ancora oggi collegata da una viabilità secondaria. Lungo i fianchi del monte gli scavi della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria hanno portato alla luce, nel 1970, una necropoli longobarda, i cui corredi sono conservati nel Museo archeologico nazionale di Perugia.
Le Prata
Sito in Vocabolo Pau, è sede di un insediamento rurale databile tra il I secolo avanti Cristo e il I d. C., scavato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria nel 1968