Cancelli, un insediamento documentato fin dall’XI secolo. Fa parte dell’area degli Umbri Fulginates, insieme ai villaggi contermini di Civitella, Cascito, Val Lupo, Cupoli che definiscono anche dal 1913 il territorio della Comunanza Agraria di Cancelli. Da tempo immemorabile la famiglia Cancelli è depositaria di una facoltà legata all’imposizione delle mani nel segno della croce e con la recita del Padre nostro per favorire la guarigione dalle malattie ischiatiche. La facoltà venne attribuita tradizionalmente agli uomini della famiglia Cancelli dagli apostoli Pietro e Paolo che andando verso Roma vennero ospitati dagli antenati della famiglia. Sul luogo che avrebbe ospitato gli Apostoli sorse l’attuale chiesa, che conserva dietro l’altare maggiore la cosiddetta “camera degli Apostoli”.
La facoltà venne attribuita tradizionalmente agli uomini della famiglia Cancelli dagli apostoli Pietro e Paolo che andando verso Roma vennero ospitati dagli antenati della famiglia. Sul luogo che avrebbe ospitato gli Apostoli sorse l’attuale chiesa, che conserva dietro l’altare maggiore la cosiddetta “camera degli Apostoli”. La chiesa, edificata tra il 1652 e il 1657, a croce greca, è stata completata tra il 1744 e il 1763. Conserva pregevoli stucchi e quattro statue raffiguranti le Virtù teologali e la Religione e un dipinto ad olio con i Santi Pietro e Paolo di Claudio Francesco Beaumont (1694-1764), pittore di Carlo Emanuele III di Savoia. L’opera venne offerta dai ricchi torinesi guariti dalle virtù taumaturgiche dei Cancelli. Sull’altare di sinistra una bella tela degli inizi del XVIII secolo con la Vergine e Santi, sull’altare di destra una tela firmata e datata 1786 di Antonio Coccetti con l’immagine di San Feliciano, patrono della città di Foligno. Il luogo è molto frequentato nel corso dell’anno da tutta la montagna folignate, in particolare nelle solennità dell’Ascensione, della festa dei Santi Pietro e Paolo, e per l’Assunzione.
Appena fuori dell’abitato, lungo il percorso storicamente battuto dalle greggi e dai pellegrini, si trova la cosiddetta “Maestà di Cancelli”, una cappella esistente già nel XVII secolo, con l’immagine della Madonna della Mercede con Santa Caterina da Siena e San Vincenzo Ferreri. Restaurata dopo la II guerra mondiale, è divenuta luogo della memoria dei tragici fatti della deportazione nei campi di sterminio nazisti di numerosi abitanti della montagna folignate. Il restauro e la dedicazione sono legati alla figura del parroco don Pietro Arcangeli, reduce dal campo di Dachau e protagonista di quei tragici eventi. Sull’arco d’ingresso alla cappella si legge: “Ci uccise l’odio, vi salvi l’amore”. Il luogo, il 25 aprile di ogni anno, accoglie una celebrazione a memoria di quegli eventi.
Dal 1980 con la riattivazione della Comunanza Agraria vengono promosse numerose iniziative di carattere artistico per valorizzare l’interazione tra natura e ricerca artistica al fine di evitare lo spopolamento e favorire la rinascita dell’area, che viene inserita nel nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Foligno, destinandola a “Parco per l’Arte in Cancelli”. Nel territorio di Cancelli, negli anni, sono state realizzate numerose manifestazioni artistiche con forte valore simbolico e propositivo, con il coinvolgimento di artisti di livello internazionale e vasta eco nel mondo dell’arte contemporanea.