Cosa mangiare | Turismo in Umbria, Appennino folignate - Guida77
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Ripetutamente negli antichi documenti legati alla preparazione di eventi particolari come la festa del Patrono, l’accoglienza di regnanti, di personaggi importanti e molto noti, di alti prelati, si esortano le comunità della montagna folignate e della valle del Menotre a concorrere con una specificata quantità di alimenti, che vengono puntualmente elencati e si ripetono negli anni. Sono i prodotti di un territorio che nel tempo ha mantenuto la sua specificità: cereali, legumi, patate, funghi, tartufi, zafferano, formaggi, carni, norcineria, olio lungo la fascia che tocca l’area di Pale, ortaggi a stagione.

Ogni prodotto ha una sua piccola storia, sia per quanto attiene alla coltivazione sia per il modo attento e sapiente di essere manipolata in cucina. E così, ad esempio, i semplici e gustosi fagioli bianchi di Scopoli, rigorosamente coltivati lungo il fiume, lessati con gli odori dell’orto, assumono con un semplice filo d’olio crudo di Pale il valore e la squisitezza dell’alta cucina. Il farro e le lenticchie, coltivati nei terreni di montagna anche fino ai 1.000 metri di altitudine, grazie alla loro resistenza alle inclemenze atmosferiche e quindi difficilmente attaccabili dai parassiti, non necessitano di trattamenti e quindi vengono prodotti in modo assolutamente naturale. Cibi sani dunque, consolidati da una tradizione millenaria che ha trovato il giusto equilibrio tra le potenzialità produttive del territorio e la reale produzione, evitando lo sfruttamento incondizionato e l’impoverimento dei terreni agricoli. Forse non è un caso che la popolazione residente tocca con notevole frequenza una longevità particolare: raggiungere i novanta o i cento anni in buona condizione è diventata una consuetudine per quasi tutte le famiglie.