Visitare Serrone | Turismo in Umbria, Appennino folignate - Guida77
2403
page-template-default,page,page-id-2403,page-child,parent-pageid-146,tribe-no-js,page-template-bridge,ajax_fade,page_not_loaded,,no_animation_on_touch,qode_grid_1300,qode_popup_menu_text_scaledown,footer_responsive_adv,qode-content-sidebar-responsive,qode-theme-ver-16.2.1,qode-theme-bridge,qode_advanced_footer_responsive_1000,wpb-js-composer js-comp-ver-6.0.2,vc_responsive
 

Serrone

Tradizione e prestigio

Appena superato l’abitato di Casenove, all’inizio della SS. Sellanese, si incontra il villaggio di Serrone, articolato in piccoli agglomerati, che segnano l’andamento della strada e si estendono sul colle che la sovrasta, dove, sopra uno sperone roccioso, sono ben visibili i ruderi di un castello posto a controllo della viabilità, popolarmente detto della Duchessa.

Palazzo Bolognini

 

Documentata fin dal 1082 come pertinenza dell’Abbazia di Santa Croce di Sassovivo, la piccola comunità di Serrone conserva numerosi e autorevoli segni della sua storia. La nobile residenza dei Bolognini –il Palazzo– posta proprio lungo la via maestra del paese, divenne luogo di ritiro dal mondo della nobildonna Ersilia Foschi sposa di Giovanni Battista Bolognini, che visse in una piccola e spoglia appendice annessa al palazzo di famiglia conducendo una vita di penitenza e di preghiera e operando numerose guarigioni nella popolazione della valle. La cappella del palazzo che si affaccia proprio sulla strada conserva un affresco con la Madonna di Loreto in volo sulla sua casa trasportata dagli angeli. Poco oltre la chiesa parrocchiale, sul muro esterno di una casa è rappresentato lo stesso tema della Madonna trasportata dagli angeli, confermando la profonda e diffusa devozione del luogo per la Madonna di Loreto

Nella chiesa parrocchiale, al centro del paese, dedicata alla Madonna Assunta, oltre a un prezioso crocifisso e ad una interessante pala d’altare con l’Assunzione della Vergine, è stato conservato per secoli (oggi al Museo diocesano di Foligno) il famoso dipinto della Bottega di San Giuseppe (1617-1628) di un artista caravaggesco fiammingo (la definizione è di Bruno Toscano, Ricerche in Umbria 2) definito come Maestro di Serrone, dove Gesù fanciullo incrocia due asticelle, prefigurando la propria missione salvifica, sotto lo sguardo pensoso di Giuseppe e quello preoccupato di Maria. La scena, ambientata in una bottega di falegname sapientemente descritta in ogni particolare, potrebbe riferirsi ad uno dei luoghi di lavoro presenti a Serrone, dove si lavorava abilmente il legno, abbondante per i tanti boschi, e si producevano anche carri agricoli. Nella chiesa oggi è esposta la copia artistica del dipinto.

Il Romitorio di Suor Maria Maddalena del Crocifisso, terziaria minima di San Francesco di Paola.

 

All’ingresso di Serrone, lungo la strada che proviene da Casenove e conduce poi a Rasiglia, si staglia nella sua semplice e rigorosa monumentalità l’antico palazzo Bolognini Elmi, oggi Ottaviani Barbero Biviglia.

Nella primavera del 1713 Giovanni Battista Bolognini acquista presso il castello di “Serrone alle Casenove” una vecchia casa trasformandola in un elegante palazzetto, destinata poi a sede della famiglia fuori città. Nei documenti tale residenza sarà citata come il “Casino di Serrone”.

Per volontà della moglie Ersilia Foschi, sposata nel 1712, alle spalle del Casino viene costruito un Romitorio, una casetta con tre piccoli ambienti, oggi ancora visitabile, dove Ersilia alla morte del marito nel 1737 si ritirerà in solitudine, per vivere in povertà, in penitenza con momenti di autoflagellazione, in assidua meditazione, ma anche con un operoso apostolo nelle parrocchie e nelle case private.

In questo periodo, essendo ormai vedova, entra nell’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola ed assume il nome di Suor Maria Maddalena del Crocifisso.

Per dare maggiore concretezza alla sua nuova vita fonda due monasteri, a Todi e al Porto Fermo, dove muore il 23 febbraio 1760, ricevendo fermamente l’armonia tra Vangelo e vita e identificandosi nella sua lapidaria espressione: “Solo Dio è, solo Dio ha, solo Dio sa, solo Dio può”.

Nel 1761 si aprirà il processo per riconoscere “L’Eroicità delle Virtù”. Nel 1931 il corpo, dal Porto di Fermo dove era sepolto, viene traslato nel Monastero delle Paolone a Todi.

La figura di Suor Maria Maddalena del Crocifisso è stata oggetto di un recente e approfondito studio da parte di Don Alessandro Fortunati della Pontificia Università Gregoriana.

 

(Si ringrazia la prof.ssa Rita Fanelli Marini per il contributo culturale)